venerdì 18 giugno 2021

I femminicidi dei luoghi come il Pashtunistan

 

I femminicidi dei luoghi come il Pashtunistan

I femminicidi  non sono una questione di religione, ma di usanze di quel luogo (specie il Pashtunistan), sono leggi tribali, per esempio in Pakistan e in Afghanistan c'è il pashtunwali è un codice non scritto tradizionale che segue il popolo pashtun, ho letto qualche libro tra saggi e romanzi su queste usanze, e diversi articoli perché volevo capire come mai alle bambine in alcuni posti in cui vige quel modo di vivere e quelle consuetudini viene impedito di andare a scuola, lo stesso posto dove Malala Yousafzai vincitrice del premio nobel per la pace, è stata ferita in modo molto grave alla testa per avere scritto degli articoli in suo blog dove raccontava i misfatti ddei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e della scolarizzazione dei bambini

Tu foglia

Tu foglia

Com'è possibile che
cadano le foglie di primavera?

Tu foglia dai colori sgargianti
che ci fai sul sentiero
rovinata a terra?

La tua caduta è acerba
ma zefiro  alita una spira di vita
e tu innalzi nell'immensità

E ora tu sei nel canto dell'usignolo
nel tubare del colombo
nei petali di pesco che danzano su di noi
sui nostri ricordi 

for Gabe

Daniela °nuvolotta° Frigo

lunedì 7 giugno 2021

Il sole e le viole

 Il sole e le viole


Lungo la via tra le violette

e il fior del tarassaco,

sul ciglio, osservo

il sole, e le viole.

E penso all'estate,

e quel fiore che nessuno vuole,

che nessuno coglie,

quando un bambino,

piano piano soffierà quei semi,

e si godrà nel vederli fluttuare

piano piano e a mano a mano cadere.

Un semino soffierò,

sempre in più in alto lo manderò,

così piccino, piano pianino gli

sussurrerò, di entrare nel tuo

giardino, tu con i tuoi occhi di

bambino, e con l'animo sereno

il suo profumo sentirai.

Quel profumo di polline giallo,

quel calore di sole,

che oggi nasce tra le viole.


Daniela °°nuvolotta°° Frigo

giovedì 20 maggio 2021

Dobbiamo cominciare a pensare



Dobbiamo cominciare a pensare come un fiume, se vogliamo lasciare un patrimonio
di bellezza e di vita per le generazioni future.”

David Brower, ambientalista

lunedì 17 maggio 2021

Non ho più te, sono sola al mondo

 



Fragile - Fiorella Mannoia


Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi

mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi

mai nessuna punizione sarà più severa

mai nessuna condizione sarà mai più vera


Se il mio cuore avesse fiato correrebbe ancora

e invece resta lacerato dentro una tagliola

quale grado di stupore potrei superare

quale tipo di dolore potrei consumare


Non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo

non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo


È un altare di ricordi questa stanza nera

sacro luogo di promesse per la vita intera

quanto nitido rancore dovrò cancellare

quale livido silenzio dovrò sopportare


Non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo

non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo


Non ho più te, sono fragile perché


non ho più te, sono fragile perché

non ho più te


Sono fragile perché sono un nido caduto

sono fragile perché non ho più te

sono fragile perché sono seta nel fuoco

sono fragile perché non ho più te



Non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo

non ho più te, sono sola al mondo

non ho più te, buio più profondo

lunedì 10 maggio 2021

Fai alla prossima generazione quel che vorresti che la generazione precedente avesse fatto a te.

 




Fai alla prossima generazione quel che vorresti che la generazione precedente avesse fatto a te.

La base di ogni etica è la regola d’oro, detta anche etica della reciprocità: fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te. Ma non è più sufficiente che questa regola abbia una dimensione orizzontale, vale a dire che valga solo tra «noi» e «gli altri». È ora di renderci conto che la regola d’oro ha anche una dimensione verticale: fai alla prossima generazione quel che vorresti che la generazione precedente avesse fatto a te.

Semplice. Ama il prossimo tuo come te stesso. E qui dobbiamo includere, naturalmente, anche le generazioni future. Dobbiamo includere chiunque vivrà sulla Terra dopo di noi, nessuno escluso.


Gli esseri umani, infatti, non vivono tutti contemporaneamente. L’umanità non popola la Terra tutta nello stesso momento. Molti uomini hanno vissuto prima di noi, alcuni sono in vita adesso e altri verranno dopo la nostra morte. Ma anche loro saranno esseri umani come noi. Dobbiamo agire nei loro confronti come vorremmo che loro avessero fatto nei nostri se fossero vissuti prima di noi.

È una norma molto semplice. Non possiamo lasciare in eredità un pianeta che vale meno di quello su cui abbiamo avuto la possibilità di vivere noi. Con meno pesci nei mari. Meno acqua potabile. Meno cibo. Meno foreste pluviali. Meno paesaggi alpini. Meno barriere coralline. Meno ghiacciai e piste da sci. Meno piante e animali…


Meno bellezza! Meno meraviglie! Meno gioia e splendore!



- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna



Il mondo di Anna di Jostein Gaarder






Il mondo di Anna - Jostein Gaarder

Descrizione dal risvolto di copertina:

Anna è una ragazzina strana, animata da un amore profondo per la natura e dotata di una fervida immaginazione che talvolta la confina in un mondo tutto suo. Nel piccolo villaggio della Norvegia dove vive, cerca di figurarsi il proprio futuro e subito scorge il sinistro profilo della catastrofe ambientale che minaccia la Terra. Non sono gli studi, gli svaghi e i primi innamoramenti a riempire le sue giornate, ma la preoccupazione ossessiva per il destino incerto di alcune specie animali. Anna è una ragazzina davvero strana, eppure lo psicologo che la segue non fa che ammirare l'impegno e il senso di responsabilità di un'adolescente dall'intelligenza non comune. Ma all'alba del suo sedicesimo compleanno, Anna fa strani sogni ricorrenti: sogna un futuro dove tutto è perduto, dove gli effetti devastanti della mano dell'uomo sulla natura sono drammaticamente evidenti. Sente allora che deve fare qualcosa, e deve farlo adesso. Non è al comando di una superpotenza o di una grande multinazionale, eppure il piano che sta per concepire, insieme a un amico che come lei non ha paura di osare, potrebbe cambiare per sempre il destino del pianeta.


Citazioni da Il mondo di Anna di Jostein Gaarder

Sai, vorrei che all’umanità e a tutto quello che nasce e cresce su questo pianeta fosse concessa una nuova opportunità. Si potrebbe fare come nelle gare di tiro al bersaglio: se sbagli al primo colpo, hai un’altra chance. Non sarebbe straordinario? Quando si fa una stupidaggine, non bisogna starsene lì a crogiolarsi nella colpa e nella vergogna. No, bisogna alzarsi e rimediare ai danni.”

Jostein Gaarder, Il mondo di Anna


“Perché non iniziamo a leggere insieme? Leggiamo lo stesso libro più o meno in contemporanea. Così, insieme, ci immedesimiamo in altri mondi. Entriamo e usciamo dagli stessi paesaggi immaginari. In questo modo, col tempo, avremo una grande cerchia di conoscenti virtuali. E potremo fare le scampagnate in montagna con un lungo seguito di amici invisibili.”

“Ok. Affare fatto”

- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna


Secondo una vecchia parabola, una rana che viene immersa nell'acqua bollente salterà immediatamente fuori per salvarsi la pelle. Ma se la rana viene immersa in una pentola d'acqua fredda che viene scaldata lentamente, non percepirà il pericolo e finirà lessata.”

La nostra generazione è come questa rana? O è la società in cui viviamo ad assomigliarle?


- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna


La base di ogni etica è la regola d’oro, detta anche etica della reciprocità: fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te. Ma non è più sufficiente che questa regola abbia una dimensione orizzontale, vale a dire che valga solo tra «noi» e «gli altri». È ora di renderci conto che la regola d’oro ha anche una dimensione verticale: fai alla prossima generazione quel che vorresti che la generazione precedente avesse fatto a te.

Semplice. Ama il prossimo tuo come te stesso. E qui dobbiamo includere, naturalmente, anche le generazioni future. Dobbiamo includere chiunque vivrà sulla Terra dopo di noi, nessuno escluso.

Gli esseri umani, infatti, non vivono tutti contemporaneamente. L’umanità non popola la Terra tutta nello stesso momento. Molti uomini hanno vissuto prima di noi, alcuni sono in vita adesso e altri verranno dopo la nostra morte. Ma anche loro saranno esseri umani come noi. Dobbiamo agire nei loro confronti come vorremmo che loro avessero fatto nei nostri se fossero vissuti prima di noi.

È una norma molto semplice. Non possiamo lasciare in eredità un pianeta che vale meno di quello su cui abbiamo avuto la possibilità di vivere noi. Con meno pesci nei mari. Meno acqua potabile. Meno cibo. Meno foreste pluviali. Meno paesaggi alpini. Meno barriere coralline. Meno ghiacciai e piste da sci. Meno piante e animali…

Meno bellezza! Meno meraviglie! Meno gioia e splendore!


- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna


“Il problema climatico e la minaccia alla biodiversità hanno entrambi a che fare con l'avidità. Ma l'avidità, di solito, non preoccupa gli avidi.”

- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna


“Pessimismo non è che un'altra parola per pigrizia. Posso essere preoccupata, è diverso, ma i pessimisti hanno rinunciato.”

- Jostein Gaarder, Il mondo di Anna




«Mi sono domandato spesso se la nostra cultura sia fondata sulla rimozione di alcune verità fondamentali. Capisci quello che intendo dire?»
«Credo di sì. Una determinata questione può essere così spiacevole che cerchiamo di dimenticarla.»
«Perfetto. Hai colto il punto.»

Da il mondo di Anna di Jostein Gaarder

L'equilibrio ecologico si è mantenuto relativamente intatto in alcune delle isole Figi perché l'uomo bianco non ha osato addentrarsi nell'arcipelago a causa del cannibalismo. È un paradosso, eppure non mi dispiace il fatto che una specie animale, in un periodo di carestia, approfitti dei propri simili piuttosto che competere per lo sterminio di altre specie. Non ho difficoltà ad ammettere che il cannibalismo sia una violazione di ciò che definiamo "diritti naturali" dell'uomo, ma la sconsideratezza ecologica del mondo occidentale è, altrettanto palesemente, una violazione dei doveri dell'umanità. Ora, se il concetto di "diritti umani" ha una storia lunga più di duemila anni, io mi chiedo: quando saremo maturi per il concetto di "doveri naturali"?

Da il mondo di Anna di Jostein Gaarder